Biografia di Marco Minotti

Marco Minotti nasce nel 1973.
Vive e dipinge tra Milano e Vienna.

Diplomato al liceo artistico (Desio) si laurea nel 1999 in architettura presso il Politecnico di Milano.
Lavora come designer per diverse aziende italiane e brasiliane per diversi anni (tutt’ ora con alcune mantiene rapporti d’esclusiva)
Esordisce nel 1996 con la sua prima personale allo spazio comunale di Fino Mornasco e da allora ha allestito più di una dozzina di mostre personali in Italia, Svizzera, Austria ed Inghilterra.
Tra le sue mostre personali sono da ricordare quella allo spazio culturale “Landhaus” a St Polten (Austria)2007, “Dora House” a Londra, “Obbiettivo Pop” a Cascina (Pi) e la imminente mostra alla “Banca U.B.S” di Lugano.
Numerose le partecipazioni a mostre collettive, concorsi vincendo numerosi premi sia in Italia a Bergamo e Milano, all’estero a Nimes (Francia), Cologna (Germania)
Attualmente è iscritto ed archiviato alla Fondazione “Bevilacqua La Masa” di Venezia e la Fondazione “Fabbrica Borroni” di Bollate (Mi).


Mostre

2008
Maggio Collettiva curata da Ivan Quaroni Meda
Maggio Collettiva curata da Chiara Canali Roma

2007
Dicembre Collettiva c/o “auditorium Ranieri” Montecarlo
Novembre Personale “Tessitura Mantero” Como
Novembre Collettiva “Fuochi D’Artificio” Artificio Lab Milano
Ottobre Personale “Banche U.B.S.” Lugano
Ottobre Collettiva “AmbientArte” Viterbo
Ottobre Personale c/o la galleria MASSELLA Verona
Luglio Collettiva c/o Palazzo COVERI Firenze
Giugno Inserito alla Fondazione “Fabbrica. Borroni”. Bollate
Maggio Collettiva. “Obbiettivo POP” EuroHotel Pisa Cascina
Aprile Personale. “Landhaus”. St. Pölten Austria
Personale “Congresso di Iridologia”. Venezia
Gennaio Collettiva..Fiera dell’ Arte, galleria “Missartgallery”. Bergamo
Collettiva. Fiera del mobile , stand “Consorzio Cabiate”. Colonia
Dicembre Collettiva. Palazzo Martinengo, “Galleria Camaver”. Sondrio

2006
Novembre Copertina del Cd. “TUARE 2”. Milano
Novembre Personale. “Grand Hotel Villa Torretta”. Milano
Novembre Collettiva “il Gioco”. Novoli. Lecce
Ottobre Collettiva. Ass. o.n.l.u.s.”Il Cenacolo Felice Casorati”. in Campidoglio. Torino
Collettiva. “Galleria ABRAXAS”. Roma
Giugno Selezionato al Concorso “Rocco Addamiano”. Nova Milano
Collettiva . “Fabbrica del Vapore”.curata da Galleria “Care Of” per il concorso TALK TO THE CITY. Milano
Maggio Inserito alla “Fondazione Bevilacqua La Masa”. Venezia
Collaborazione permanente a “ICAM Group S.A”. Lugano
Collettiva . Galleria “Artelier”. Milano
Aprile Collettiva. “Hype Gallery” Amsterdam
Gennaio Copertina del Cd. “TUARE”. Milano”

2005
Ottobre Collettiva. Milano”Hype Gallery”. Milano
Settembre Permanente. Show rooms “Segreti”. Milano
Giugno Collettiva “Show room Cohen”. Collonge M´ Or. Lione
Presentazione Comò per Modà, con la partecipazione del Guggenheim Museum.
Aprile Personale.” Stand Diliddo&Perego”. “Fiera internazionale del Mobile. Milano.

2004
Luglio Scenografia per il concerto dei "Madre Blu". Cormano.
Giugno Collettiva. Menzione speciale al concorso "La Telaccia d´oro 2004". Torino
Maggio Collettiva di pittura. Galleria d´Arte “La Telaccia”. Torino

2003
Ottobre Collettiva. “Spazio Omega”, patrocinata dalla Regione Lombardia. Desio. Milano
Settembre Personale di pittura. Galleria d´Arte “La Telaccia”. Torino.
Presentazione della collezione Modá per “Diliddo&Perego”. Meda
Luglio Collettiva di pittura presso l´Hotel de Paris. Montecarlo
Giugno Collettiva di pittura c/o Galleria “La Telaccia”. Torino
Collettiva. 1° Premio al concorso "La Telaccia d´Oro. Torino

2002
Ottobre Collettiva. “Padiglione Austriaco” VIII Biennale di Venezia. Venezia
Settembre Collettiva “Arté Nimê-Parc Expo”. Fiera internazionale d´Arte Contemporanea. Nimes. Francia.
Giugno Collettiva. Menzione speciale. "La Telaccia d´Oro 2002". Torino
Maggio Collettiva.Show room ”DECOART”. Dubai
Luglio Collettiva. “Galleria d´Arte Brera”. Milano.

2001
Dicembre Collettiva. Secondo classificato al concorso "Brera 2000". Milano
Ottobre Permanente .Showroom "Blue Design". Milano.
Luglio Scenografia per concerto “B.B. King/Scigad”. Palavobis. Milano.
Aprile "Softechnology Collection". I.M.S. Milano.

2000
Dicembre Personale di Pittura, “TecnoCasa”. Canzo
Scenografia per concerto “Scigad Alcatraz”. Milano
Ottobre Collettiva design. “100% Design "Ego" e "Tivi”. Londra.
Maggio Personale di pittura e design Villa Traversi. Meda.
Aprile Personale.discoteca “Rolling Stone”. Milano
Aprile Collettiva e presentazione di Margy e presentazione del prodotto "Margy”-poltrona fiore- .”´I.M.S”. Milano.

1998
Dicembre Personale "Colour Feelings". Dora House. Londra
Personale. col patrocinio del Comune di Meda. Meda

1997
Novembre Collettiva Città di Como sul tema del “Faust”"Città di Como”
Luglio Personale. Con patrocinio del Comune di Cantù. Cantù.

1996
Ottobre Personale. “F Mornasco” patrocinata dal Comune


Pubblicazione

• Trofeo Brera 2000- 2° edizione 1 dicembre 2001- Milano
• ArtèNim – l’Art Actuel – 26-30 sept – 2002 – Nimes
• La Telaccia d’ Oro 2002 - Torino
• La Telaccia d’ Oro 2003 - Torino
• La Telaccia d’ Oro 2004 – Torino
• Catalogo generale Modà di Mode – 2004/2005/2006/2007
• Catalogo generale “Marco Minotti”. 2006
• Catalogo L.A.P. Libera Accademia di Pittura. “Premio Rocco Addamiano” 2006
• Catalogo “Marco Minotti” 2007
• Catalogo “segni” 2007
• Catalogo “Marco Minotti” UBS 2007
• Catalogo “stravagart Montecarlo” 2007

Molte le pubblicazioni su riviste d’ arte e design.


Critica

Marco Minotti ha puntato il suo obbiettivo sulla natura. Piante e fiori, come nella miglior tradizione del National geographic. L’artista nelle sue tele fonde insieme la rappresentazione tradizionale della natura morta con le tecniche della macrofotografia scientifica, il tutto mediato da un rapporto continuo con l’astrazione di scuola americana, tanto che i suoi pezzi possono anche essere letti come un omaggio a Kenneth Noland e alla sua pittura a cerchi concentrici, o ai lavori astratti anni Sessanta alla Paul Reed, fatti di macchie e di campiture sfumate. Ma qui la figura è sempre presente nella scena, precisa, addirittura ossessionante tanto sono curati i dettagli, nonostante fin dal primo sguardo, sia evidente che l’altro grande protagonista della composizione, altro non è che il colore. Un colore steso in modo tale che riesca a prevaricare la forma, e dare al dipinto un fascino magnetico ritmato dai fondi stesi su tonalità profonde come il blu notte, il nero e il viola, o forti e accese come l’arancio, il rosso, il fucsia. La relazione tra astratto e figurativo, i toni accesi, la contrapposizione tra linee rette e superfici curve, diventano sempre più imprescindibili, tanto da arrivare a quel gusto grafico particolare che ricorda quello delle raffinatissime texture di seta.
Chiara Argenteri

…Marco “Fotodipinge”… fotografie o pittura..?
Il suo lavoro mi spiazza, mi ricorda certe storie fotografiche… mi ricorda la mitica Georgia O’ keeffe… mi ricorda certe avanguardie…
Ecco, la storia bella di Marco Minotti è che mi ricorda tante storie… alla fine se chiudo gli occhi e li riapro… queste storie sono raccontate in modo contemporaneo… da Marco… nei suoi lavori “ Fioriosi” … bella la mediata contemporaneità, ti scrive storie solide… ore 19.30
Maurizio Galimberti, Fotografo

Il dinamismo materico di Marco Minotti e le sue allusive traiettorie emozionali
Marco Minotti, artista lombardo nato nel 1973, può essere considerato la rivelazione dei nostri giorni non solo per quell’uso dinamico del colore che lo caratterizza, ma soprattutto per l’approccio espressionista del segno, scaturito da un’audace modulazione della materia.
Diplomatosi in arte, dopo aver conseguito la laurea in architettura presso il Politecnico di Milano, Marco Minotti ha iniziato a collaborare con diverse gallerie d’arte ed aziende di design sia in Italia che all’estero - tra cui anche la Diliddo&Perego - esponendo in varie città nostrane ma anche a New York, Amsterdam, Bangkok, Montecarlo, Londra e molte altre.
La maggior parte dei suoi quadri accoglie come fulcro espressivo l’intreccio materico, che si stempera attraverso vibranti e rapidi segni, bruscamente proiettati verso l’esterno. Il suo segno è “sangue vivo” – come ha affermato la poetessa Tiziana Soressi – “che si dissemina dopo essersi dipanato dal centro”.
All’interno del suo universo creativo, matasse di materia si srotolano armoniosamente nel tentativo di districarsi dal complesso groviglio centrale apparentemente saturo e convulso, rasentando un’esplosione di luce monocromatica. L’occhio dell’osservatore viene, così, colpito e turbato dalla forza espressiva del colore, che emerge con violenza emotiva dal perno centrale con un effetto decisamente conturbante.
Fili d’erba, nastri carnevaleschi, zampilli di colore e raggi materici sprigionano tutto il pathos interiore dell’artista, conducendo l’immaginazione lungo un ipotetico viaggio che parte dall’irruenza espressiva fino alla quiete del segno.
Le opere di Marco Minotti narrano, pertanto, un dinamismo materico, nonché una trasformazione temporale della materia stessa. Il pittore rimane, così, ignaro della restante superficie cromatica dell’opera, sperimentando la sensazione scaturita dal contrasto della materia-non materia, del vuoto-materia ed investendola di una connotazione puramente esistenzialista. Talvolta il segno funesto si trasforma in macchia di colore o cerchio cromatico, impadronendosi dello spazio creativo e placando lo scalpitante gioco materico che si condensa al centro della tela.
Altre volte l’artista s’inoltra in percorsi floreali, dove petali sgargianti si allungano in allusive traiettorie emozionali.
Attualmente Marco Minotti vive e lavora a Meda, in provincia di Milano.
Critico d’arte Sabrina falzone

“La felicità floreale artificiale”
nei dipinti di Marco Minotti
La pittura di Marco Minotti è un perfetto esempio di arte che rifugge da ogni sorta di concettualismo.
Nei suoi coloratissimi dipinti compaiono fiori caleidoscopici che comunicano bellezza, piacere e gioia di vivere.
Ed è proprio questa utopia di felicità, una sorta di utopia floreale artificiale, l’unico possibile significato di questi sorprendenti dipinti.
Si tratta di fiori che vogliono comunicare solo se stessi, essere se stessi.
Ed è questa felicità nell’essere se stessi che li fa risplendere di tanti colori affascinanti, piacevoli e appaganti per l’occhio.
Essenzialmente l’effetto ipnotico di questi lavori dipende dalla disposizione operata da Minotti sulla tela di tanti fiori sovrapposti, dipinti a spray con l’ausilio di mascherine, sui quali poi Minotti dispone segni più gestuali ed elementi dipinti in modo più tridimensionale, in modo che si crei una spazialità complessa, un intrico di elementi diversi che convivono nello stesso spazio, riempiendolo con la loro esuberanza cromatica.
In ultimo i lavori di Minotti vengono impreziositi da piccolissimi fiorellini e linee di contorno disegnate a pennarello.
Quindi l’intricata “foresta artificiale” di Minotti è uno spazio dove convivono molteplici spazialità e modi espressivi: bidimensionale, tridimensionale, gestuale, decorativo e lineare.
L’esuberanza dell’arte di Minotti è una risposta positiva all’arte noiosa e triste, dai colori sporchi, che spesso vediamo e che ci comunica solo tristezza.
L’arte assume così un valore quasi “curativo” per il benessere dell’immaginazione dello spettatore, che si perderà in questo delirio di fiori e farfalle multicolor, come sotto l’effetto di qualche droga allucinogena, e ne uscirà sicuramente più rassicurato di prima, perché questi dipinti sono la prova che è possibile una felicità alternativa al grigiore della vita quotidiana.
Siva

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